Il Comitato Promotore del Referendum Popolare di Maiori, rappresentato dagli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli, ha depositato un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania per tutelare il diritto dei cittadini di Maiori a partecipare attivamente alla vita democratica del proprio comune.
🎯 Obiettivo del ricorso
Richiediamo l’annullamento degli atti comunali che hanno arbitrariamente impedito l’attivazione del procedimento per l’indizione di due referendum abrogativi su:
1️⃣ La realizzazione di un depuratore in località Demanio.
2️⃣ Il traforo tra Maiori e Minori in località San Francesco.
🌍 Perché questo è importante
Le opere proposte impatterebbero gravemente sull’ambiente, il paesaggio e l’assetto idrogeologico di un territorio soggetto a vincoli assoluti. Tali progetti non sono mai stati sottoposti a un adeguato confronto con i cittadini, ignorando le oltre 1.000 firme raccolte per ogni petizione collegata.
⚖️ Le ragioni del ricorso
Il Comune di Maiori non ha rispettato il proprio Statuto, che prevede la valutazione dell’ammissibilità dei referendum da parte di una Commissione apposita mai convocata.
Gli atti comunali impugnati mostrano gravi omissioni e violazioni di legge, inclusa l’assenza di trasparenza e il mancato rispetto del diritto dei cittadini a partecipare democraticamente.
Chiediamo la sospensione immediata delle delibere contestate e la costituzione della Commissione per valutare l’ammissibilità dei quesiti referendari.
💡 Cosa succede ora
Il TAR esaminerà il nostro ricorso. Parallelamente, continueremo a sensibilizzare la comunità sull’importanza di queste tematiche per il futuro del nostro territorio.
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👥 Uniti per Maiori
La partecipazione popolare è fondamentale per proteggere il nostro patrimonio naturale e culturale. Insieme, possiamo fare la differenza!
Una riflessione per chi ha voglia di leggere, al di là delle semplificazioni banali, interessate e orientate del sindaco di Maiori, Antonio Capone.
Condotte sottomarine, depuratori e nuove tecnologie.
A dispetto della cieca osservanza deluchiana dell’amministrazione di Maiori, negli ultimi anni il dibattito sul trattamento delle acque reflue in Italia si è intensificato, focalizzandosi sulla scelta tra l’uso di condotte sottomarine, la costruzione di depuratori e l’adozione di nuove tecnologie innovative. Questa discussione coinvolge aspetti ambientali, economici e sociali che richiedono un’analisi approfondita.
Tradizionalmente, i depuratori sono considerati la soluzione ideale per trattare le acque reflue, rimuovendo sostanze inquinanti prima del rilascio nell’ambiente. Tuttavia, la loro costruzione e manutenzione possono essere costose e complesse, specialmente in aree con bassa densità di popolazione o caratteristiche geografiche particolari.
Dall’altro lato, le condotte sottomarine sono spesso viste con sospetto, percepite come un modo per scaricare direttamente in mare acque non adeguatamente trattate, con potenziali rischi per gli ecosistemi marini e le attività economiche costiere come pesca e turismo. Ma è importante sottolineare che, se progettate correttamente, le condotte sottomarine possono realizzare in alcuni casi il cosiddetto “trattamento appropriato”.
Un esempio virtuoso: Maiori in Costiera Amalfitana
Un caso emblematico dell’applicazione efficace di questa tecnologia si trova qui a Maiori, sulla nostra splendida Costiera Amalfitana. Qui è stato implementato un sistema che combina un trattamento primario a terra con una condotta sottomarina di 800 metri che scende fino a 55 metri di profondità, quindi sotto il termoclino. L’effluente viene poi immesso in mare attraverso un diffusore a più porte prima dell’emissione definitiva. Una tecnologia implementata negli anni ’70 e aggiornata nel 2013 dall’amministrazione di Antonio Della Pietra.
Integrazione della tecnologia MUDS
Per migliorare ulteriormente l’efficacia e la sostenibilità del trattamento delle acque reflue, si potrebbe considerare la potenziale integrazione della tecnologia MUDS (Marine Underwater Depuration System). Il MUDS è un sistema di depurazione biologica secondaria sostenibile che opera sott’acqua, sfruttando processi naturali per trattare ulteriormente gli effluenti prima del loro rilascio definitivo nell’ambiente marino.
I vantaggi della tecnologia MUDS includono:
Depurazione biologica avanzata: Il MUDS utilizza microorganismi marini per degradare ulteriormente le sostanze organiche presenti nelle acque reflue, migliorando la qualità dell’effluente.
Ridotto impatto ambientale: Operando sott’acqua, il sistema minimizza l’impatto visivo e l’occupazione del territorio costiero.
Sostenibilità: Sfruttando processi naturali, il MUDS riduce la necessità di energia e prodotti chimici, rendendo il processo più ecologico.
L’integrazione del MUDS nel sistema esistente di Maiori potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti verso un trattamento delle acque reflue più efficiente e rispettoso dell’ambiente, combinando i vantaggi del trattamento primario a terra, della condotta sottomarina e della depurazione biologica secondaria.
Basi tecnico-scientifiche solide
Il sistema implementato a Maiori, insieme alla potenziale integrazione della tecnologia MUDS, ha solide basi tecnico-scientifiche. L’utilizzo di una condotta sottomarina combinata con trattamenti avanzati riflette le più recenti innovazioni nel campo della gestione delle acque reflue, specialmente in contesti costieri con specifiche caratteristiche geografiche e ambientali.
La progettazione accurata della condotta, la scelta della profondità di scarico, l’uso di diffusori a più porte e l’integrazione di sistemi di depurazione biologica come il MUDS si basano su studi idrodinamici, oceanografici e microbiologici che assicurano una depurazione efficace e minimizzano l’impatto ambientale. Inoltre, il monitoraggio continuo e la conformità alle normative europee e nazionali garantiscono che il sistema operi in modo sostenibile e responsabile. La tecnologia è stata provata, monitorata e gestita con successo dal 2019 a Laigueglia in Liguria.
Il concetto di trattamento appropriato
Il trattamento appropriato è un concetto introdotto dalla Direttiva 91/271/CEE dell’Unione Europea sul trattamento delle acque reflue urbane. Questo concetto prevede che, tenendo conto delle specifiche condizioni locali, si possa adottare un livello di trattamento diverso da quello standard, purché non si compromettano gli obiettivi di qualità ambientale.
L’esperienza di Maiori, potenziata dalla possibile adozione della tecnologia MUDS, dimostra come un sistema integrato possa soddisfare i requisiti di trattamento appropriato previsti dalla normativa, offrendo una soluzione efficace e sostenibile per il trattamento delle acque reflue in contesti specifici.
Verso una soluzione integrata
La scelta tra condotte sottomarine, depuratori tradizionali e nuove tecnologie come il MUDS non dovrebbe essere vista come un’opzione “aut-aut”, ma piuttosto come una decisione da prendere caso per caso, valutando le specificità del contesto locale. L’esempio di Maiori mostra come una combinazione di trattamenti a terra, soluzioni marine e tecnologie innovative possa offrire risultati eccellenti, unendo l’efficienza operativa alla tutela ambientale.
In conclusione, é essenziale promuovere un dibattito informato e basato su evidenze scientifiche, evitando posizioni ideologiche preconcette o condizionate da interessi economico-industriali.
Solo attraverso un’analisi attenta e una pianificazione oculata possiamo garantire che il trattamento delle acque reflue sia efficace, sostenibile e in linea con le esigenze della popolazione e dell’ambiente.
Invece di raccontare panzane in Consiglio Comunale suggeriamo al Sindaco di contattare l’amministrazione di Laigueglia.
E’ necessario collaborare per trovare le soluzioni più adatte alle diverse realtà territoriali. Investire nella ricerca, nella tecnologia e nella formazione può fare la differenza nella gestione responsabile delle nostre risorse idriche. L’esperienza pluriennale di Maiori, insieme alla potenziale integrazione della tecnologia MUDS, può fungere da modello per altre comunità costiere che affrontano sfide simili.
Premessa: Chiarimenti necessari sulle affermazioni del sindaco.
Nell’attesa della lunga gestazione e pubblicazione della delibera di Consiglio comunale (non conforme alle procedure previste dallo statuto) sul referendum, si rendono necessarie alcune considerazioni in base alla registrazione video del Consiglio Comunale.
Il sindaco nella sua lunga filippica, frammista a lamentazioni di biblica memoria, parla, con sfrontata falsificazione della realtà, della mancanza di proposta alternativa.
Il depuratore, secondo questa ipotesi, potrebbe non essere costruito dove è stato pianificato, ma andrebbe elaborata un’idea diversa e proposta ai cittadini per ottenere consenso e ottenerlo attraverso le elezioni presentando una proposta politica.
Come singoli cittadini e membri del comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, siamo stati esplicitamente e implicitamente citati dal sindaco durante l’ultimo consiglio comunale, in occasione della discussione sulla richiesta di referendum.
È necessario chiarire alcune dichiarazioni che risultano inaccurate e fuorvianti rispetto alla realtà dei fatti, se non addirittura false. Queste affermazioni richiedono una corretta interpretazione, per evitare che si diffondano informazioni errate su un tema cruciale come la depurazione e la tutela ambientale della nostra comunità.
L’alternativa esiste ed è già funzionante.
In merito al progetto del depuratore a Maiori, è importante ribadire che la condotta sottomarina attualmente in funzione rappresenta già un trattamento appropriato delle acque reflue. Non ci sono motivi per considerare la sua inefficacia, poiché, come stabilito da una sentenza passata in giudicato e dalle analisi condotte dall’ARPA Campania, l’impianto esistente depura efficacemente le acque di Maiori. Gli episodi di inquinamento pelagico rilevati in passato non sono attribuibili agli scarichi del nostro comune; essi non hanno alcun collegamento con la gestione dei reflui locali ma sono dovuti a fattori esterni, tranne casi particolari e occasionali. Ad esempio la foce del torrente Reginna, il quale nei tempi di magra d’estate non viene incanalato da due anni nell’apposita condotta senza motivi apparenti.
Pertanto, l’attuale soluzione non solo è funzionante, ma è anche sostenibile e adeguata. Se si desidera migliorare ulteriormente il sistema, basterebbe implementare l’infrastruttura esistente con tecnologie avanzate, come il MUDS (Marine Underwater Depuration System), oppure portare i reflui al depuratore di Salerno come già si fa al comune di Cetara.
Entrambe le opzioni garantirebbero una migliore efficienza, senza richiedere la realizzazione di un nuovo depuratore, che sarebbe costoso e invasivo.
L’alternativa è già disponibile.
Contrariamente a quanto affermato dal sindaco, un’alternativa concreta esiste e non è frutto di improvvisazione. Non è necessario creare nuove strutture quando le infrastrutture attuali possono essere potenziate in modo sostenibile.
Nel recente passato il comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, insieme a consiglieri di opposizione, ex amministratori e cittadini, ha criticato costruttivamente il progetto del depuratore proposto e ha avanzato delle soluzioni alternative, tra cui il miglioramento della condotta sottomarina esistente o anche il collegamento alla condotta di Salerno.
Queste proposte sono perfettamente praticabili e rispettano sia l’ambiente che le risorse economiche della comunità.
Non è necessario partecipare alle elezioni per proporre soluzioni.
Le associazioni civiche, come “Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, non devono candidarsi alle elezioni per proporre soluzioni.
Il nostro ruolo è quello di offrire contributi concreti al dibattito pubblico e alla gestione del bene comune, indipendentemente dalle dinamiche elettorali.
Proporre alternative valide è un diritto, e la nostra partecipazione ha sempre avuto l’obiettivo di arricchire il confronto pubblico, non certo di cercare potere politico.
Impatto economico e turistico: un falso problema.
Il sindaco ha suggerito che l’opposizione alla costruzione del depuratore potrebbe generare incertezze per gli investimenti nel settore turistico e, di conseguenza, danneggiarne lo sviluppo.
Questa affermazione è fuorviante. La condotta esistente è già in grado di trattare efficacemente le acque reflue, e il suo potenziamento non solo manterrebbe la situazione attuale, ma la migliorerebbe ulteriormente.
Non vi è alcun rischio per gli investitori o per il turismo locale, e l’ipotesi che lo stop al depuratore consortile nel demanio possa avere effetti negativi è infondata.
Al contrario, un sistema di depurazione più efficiente e sostenibile contribuirebbe a rafforzare l’attrattiva turistica della zona; come è accaduto nel comune ligure di Laigueglia che nel 2019, anche grazie al sistema MUDS, ha ottenuto la bandiera blu.
Conseguenze legali e finanziarie: altre affermazioni infondate.
Durante il consiglio comunale è stato inoltre ventilato il rischio di responsabilità risarcitorie derivanti dall’interruzione delle procedure di gara in corso per la costruzione del depuratore. Questo è del tutto falso. Sia per il progetto del depuratore sia per la galleria, non sono stati ancora espressi tutti i pareri necessari e non è stato presentato alcun progetto esecutivo. Di conseguenza, non vi è alcuna base legale per procedere a risarcimenti, come chiarito dai bandi di gara stessi. Pertanto, i timori di responsabilità legali o di risarcimenti risultano privi di fondamento.
Falso Allarmismo: la condotta sottomarina funzionante smentisce il Sindaco.
Infine, il sindaco ha anche testualmente dichiarato che: <<“Bisogna spiegare ai cittadini che oggi buttare acqua reflue in mare, scaricare reflui in mare, è un reato, cioè non è una cosa che uno può omettere di fare, è un reato e le conseguenze di reiterare un reato chi tutela le leggi dovrebbe ben conoscere e le conseguenze le dovremmo spiegare poi a coloro che fanno balneazione, a coloro che fanno turismo, a coloro che vengono negli alberghi e quant’altro.”>>.
Questa affermazione sottolinea, sì, la necessità di un sistema di depurazione efficiente, che nessuno mette in discussione, ma volutamente ignora che l’attuale condotta già rispetta le normative vigenti. Il sindaco stesso è stato assolto dal reato, con sentenza definitiva, proprio grazie al corretto funzionamento della condotta sottomarina.
Pertanto, non esiste attualmente alcun reale rischio di reiterazione del reato, contrariamente a quanto erroneamente dichiarato.
In sintesi:
L’alternativa esiste: La condotta sottomarina attuale è funzionante e rappresenta già una soluzione efficace. Può essere ulteriormente migliorata con tecnologie come il MUDS o realizzato il collegamento a Salerno, senza la necessità di un nuovo depuratore.
Nessun impatto negativo sul turismo: Il sistema attuale non crea incertezze per gli investitori, anzi, il suo miglioramento porterà a una gestione più sostenibile delle risorse ambientali, con benefici per il turismo.
Nessuna responsabilità risarcitoria: Non esistono progetti esecutivi che potrebbero eventualmente condurre a richieste di risarcimento. Infine, il rischio di perdere finanziamenti non è legato all’opposizione civica, ma a scelte amministrative ottuse e potenzialmente dannose.
In conclusione, le affermazioni del sindaco risultano infondate; una evidente manovra per perdere tempo e rendere impossibile indire il referendum per l’inizio del 2025.
Le alternative esistono e sono pienamente praticabili, senza la necessità di ulteriori costruzioni o spese eccessive.
Sarebbe ora di valutare queste proposte con serenità e spirito di comunità, senza falsificazioni o strumentalizzazioni politiche.