Amaifì, Positano, Ravello: immagini che l'onda lunga della memoria ci restituisce ancora intatte, nell'incanto di un itinerario d'eccezione sospeso tra arte, natura e storia.
Carmine Conforti - WWF Costiera Amalfitana - 1991
Nel ricordo di tanti viaggiatori si compongono, come in un fantastico montaggio, squarci di mare azzurro, campanili arabo-normanni, forre incassate e bianche casette arroccate sulle rupi, tra i messaggi profumati del sole mediterraneo. Sono i ricordi che una tradizione entusiasta ancora ci consegna e che hanno diffuso in tutto il mondo il mito di una delle più belle riviere d'Italia: la Costiera amaifìtana.
Eppure chi oggi, al seguito delle migliaia di turisti che affollano d'estate le spiagge, venisse a ricercare la straordinaria coerenza di un paesaggio illustrato in tante pagine di letterati famosi o nelle tele luminose di non meno celebri artisti, stenterebbe a ritrovare nella realtà dei nostri giorni i tratti suggestivi del mito e tutt'al più ne potrebbe ammirare, con accorata tristezza, gli sparsi frammenti. (dalla premessa di Gianni Lubrano di Ricco, allora Delegato WWF per la Campania)