Riforma dei Referendum a Maiori: UN BILANCIO TRA PROSPETTIVE DIVERSE ED ESPERIMENTI DI AUTORITARISMO

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Il Consiglio Comunale di Maiori, nella seduta del 23 giugno 2025, ha approvato significative modifiche allo Statuto e al Regolamento comunale che disciplinano l’istituto del referendum popolare.

Questo passaggio è stato accolto con diverse reazioni, tra chi lo considera un progresso per la democrazia partecipativa e chi ne denuncia i nuovi ostacoli.

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Secondo la Maggioranza e il gruppo di minoranza “Maiori di nuovo”, il principale cambiamento è l’introduzione formale dei referendum abrogativi e propositivi, che prima mancavano, o meglio non erano chiaramente regolamentati.

Il gruppo di opposizione “Maiori di nuovo” ha votato a favore di questa nuova regolamentazione, definendola una “conquista” perché dotarsi di tali strumenti non è un obbligo per i Comuni. Il nuovo testo, pur non essendo “perfetto”, è considerato uno strumento “che può funzionare”.

Invece, nonostante i progressi, il Comitato Promotore dei Referendum e alcuni consiglieri di opposizione denunciano una serie di criticità che compromettono gravemente l’effettiva partecipazione civica:

  • Aumento delle Firme per l’Iniziativa: La soglia per proporre un referendum è stata alzata dal 13% al 20% degli elettori (da circa 620 a quasi 1.000 firme valide). Questo è ritenuto, a ragione, un “ostacolo eccessivo e irragionevole” che rende l’istituto “di fatto impraticabile”. Anche per la costituzione iniziale del Comitato Promotore, il requisito è passato da 50 firme non autenticate a 100 firme autenticate.
  • Mantenimento del Quorum di Validità Elevato: Il nuovo regolamento conferma il quorum del 50%+1 degli aventi diritto per l’approvazione del referendum. Questa scelta è definita una “grave criticità democratica” poiché, data la bassa affluenza generale, rischia di vanificare l’esito della consultazione, trasformando l’astensione in un voto contrario implicito. Altri Comuni in Italia hanno eliminato o drasticamente ridotto il quorum per favorire la partecipazione.
  • Mancata Vincolatività dell’Esito: L’esito del referendum non è giuridicamente vincolante per l’Amministrazione, che può discostarsene per motivate ragioni di interesse pubblico o implicazioni finanziarie.
  • Divieto di Abbinamento con Altre Consultazioni: Il rafforzamento del divieto di svolgere referendum in concomitanza con altre elezioni comporta costi duplicati, affluenza ridotta e perdita di visibilità per le iniziative popolari.

Mancata Costituzione della Commissione e Poteri Discrezionali. In merito alla procedura in corso, Il Comitato Promotore ha denunciato che il Comune non ha costituito la Commissione per l’ammissibilità preventiva (ora “Collegio dei Garanti”), un organo essenziale che dovrebbe valutare i quesiti prima della raccolta firme. Si sostiene che il Sindaco e il Consiglio comunale abbiano agito in modo incompetente dichiarando inammissibili le richieste, ruolo che spetta esclusivamente a tale Commissione. Si teme inoltre che il nuovo regolamento attribuisca poteri “eccessivamente discrezionali” alla Commissione, rischiando di “annullare la libertà di accesso alla consultazione civica”.

Retroattività delle Modifiche. Le modifiche sono state introdotte mentre una procedura referendaria era già in corso, violando il principio di irretroattività degli atti amministrativi.

In conclusione, sebbene Maiori si sia dotata di un quadro normativo più completo per la democrazia diretta, le barriere elevate alla partecipazione (quorum e firme) e le eccezioni sollevate dall’opposizione e dal Comitato Promotore mettono in discussione l’effettiva capacità dei cittadini di influenzare le decisioni cruciali sul proprio territorio.

La battaglia legale e politica prosegue per garantire un equilibrio tra autonomia amministrativa e i diritti di partecipazione popolare.

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Last modified: 3 Luglio 2025

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