PAULO MAIORA CANAMUS

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Maiori, agosto 2023 – COMUNICATO

Parafrasando Virgilio, “cantiamo” (parliamo di…) “cose un poco più elevate”. Ormai le scontate e annuali giaculatorie dei nostri amministratori sulla grande emergenza degli incendi necessitano di qualcuno che dica loro: “cambiate musica!”.

La Costiera amalfitana, Patrimonio dell’Umanità, ha bisogno di persone capaci di una idea comune e condivisa di amministrazione del comprensorio che superi limitate, a volte becere, visioni localistiche per aprirsi ad un discorso generale di prevenzione e programmazione.

Già il danno enorme che comporterà ai residenti la chiusura della Statale 163 per ben 45 giorni dovrebbe indurre, in ogni caso, ogni amministratore locale degno di questo nome a guardare oltre il proprio mandato e le piccole beghe paesane dei 15 condomini della Costiera amalfitana.

È giunto il momento, se siete all’altezza cari concittadini amministratori, di iniziare un concreto e comune ragionamento, che deve naturalmente partire dalla testa … delle comunità locali, e quindi ci si attende atteggiamenti responsabili da parte degli organi di governo e una programmazione efficace, piuttosto che invocazioni di una ormai ‘periodica’ emergenza, ringraziamenti sparsi a destra e a manca, e inutili auspici che l’evento non si ripeta. In realtà, e lo sapete bene, si tratta di una prassi prevedibile e consolidata da parte di criminali senza scrupoli.

Se ometterete ancora di approcciare una fattiva logica di prevenzione anche voi lascerete un segno negativo e di grave corresponsabilità.

Che siate a Positano, Amalfi o Maiori non cambia la sostanza delle cose: siete cittadini della Costiera amalfitana.

Come tali non dovreste ringraziare De Luca e la Regione Campania per 350 mila euro, ma pretendere che, per una emergenza dovuta a mancanza di prevenzione, sia stanziato un maggiore finanziamento al fine di consentire i lavori anche in orari diversi e tenere la strada aperta a senso alternato e con brevi soste. Se la strada è percorribile dalle 16 alle 8 può anche essere percorribile a senso alternato in altri orari, facilitando la vita dei vostri concittadini in orario di lavoro.

Ci rendiamo conto di parlare al vento, come d’altronde abbiamo già fatto su altri argomenti ma l’etica e l’appartenenza a questa terra meravigliosa ci impedisce di tacere; auspichiamo che la politica e i gruppi di minoranza dei vari Consigli Comunali della Costiera facciano altrettanto.

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Nello specifico del problema incendi è essenziale un approccio multidimensionale che includa la prevenzione oltre che la lotta attiva agli incendi. Prima attraverso la prevenzione, e poi con la prontezza nelle risposte e la rigenerazione delle aree colpite, possiamo garantire la conservazione di questo patrimonio naturale e culturale unico al mondo. Come già puntualizzato dal nostro Comitato in altre occasioni, la tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale e aiutare la prevenzione degli incendi boschivi in diversi modi, dalla rilevazione precoce alla gestione delle risorse naturali.

Telecamere e sensori possono essere installati nelle aree a rischio per monitorare costantemente la situazione e rilevare rapidamente eventuali fiamme o fumi. I droni possono essere utilizzati per sorvolare vaste aree e rilevare segni di incendi o individuare responsabili di azioni dolose. In particolare, l’utilizzo di droni potrebbe anche facilitare e semplificare una serie di attività: sorveglianza, rilevamento precoce, monitoraggio aree a rischio e degli incendi in corso, valutazione postuma dei danni. Integrare il sistema di sorveglianza con previsioni meteorologiche accurate e precise potrebbe, inoltre, consentire di individuare in anticipo le condizioni che aumentano il rischio di incendi, come temperature elevate, bassa umidità e venti forti; con una eventuale classificazione di livelli di preallerta e la loro gestione.

Le piattaforme online e i social media possono essere utili per diffondere informazioni e dati sul rischio e la prevenzione degli incendi. Ovviamente a valle di tutto ciò resta indispensabile la collaborazione delle Associazioni di volontariato e della Protezione Civile, collaborazione che diverrebbe certamente più efficace se dotata degli strumenti appropriati per fare prevenzione.

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In conclusione, la tecnologia può aiutare se c’è un’idea di fondo e una visione comune da concretizzare; le nostre considerazioni pur essendo redatte sulla base di fonti certe ovviamente non hanno nessuna pretesa in termini di completezza o competenza tecnica.

È semplicemente un accorato invito a discutere di questioni più elevate e degne di un territorio che è patrimonio dell’intera Umanità.

E ad agire! allargando il ragionamento al dissesto idrogeologico e alla difesa dei terrazzamenti, del paesaggio. Ma questo è un altro capitolo della stessa storia.

Definire i contorni del problema pone ogni persona di fronte alle proprie responsabilità etiche prima che politiche e, voi amministratori e noi tutti cittadini, come comunità siamo di fronte ad un bivio: rimboccarsi le maniche per cercare soluzioni sostenibili o lasciare il tutto nella più insensata incuria.

La fondamentale domanda che si dovrebbe porre chi ha la responsabilità di governo è: <<La Costiera amalfitana, patrimonio dell’Umanità, merita un approccio orientato alla prevenzione per la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio, della qualità di vita dei residenti? oppure è complessivamente destinata al degrado ambientale e urbanistico anche a causa dei progressivi e distruttivi incendi che metteranno sempre più in crisi l’assetto idrogeologico oltre che lo stesso ecosistema?>>

 

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Last modified: 19 Giugno 2024

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