Circa sette anni orsono alcuni sistemi di depurazione della Costiera amalfitana furono oggetto di un sequestro; sindaci e tecnici furono rinviati a giudizio finendo al centro di una vicenda giudiziaria che si è in parte conclusa con uno sconcertante epilogo: il fatto non sussiste e tutti gli imputati sono stati assolti. Per quanto concerne l’impianto di Maiori, è stato ampiamente dimostrato che il trattamento primario di Costa d’Angolo e la condotta sottomarina, insieme, costituiscono un impianto funzionante. A valle della condotta la qualità delle acque è risultata eccellente (fonte ARPAC).
Questa sentenza, al di là delle motivazioni che saranno successivamente pubblicate, sancisce un fatto inequivocabile: l’impianto di Maiori funziona!
Trattamento primario, immissione in condotta, condotta portata a distanza e profondità determinate.
Questi elementi costituiscono, con precisi presupposti tecnico-scientifici, trattamento biologico dei reflui che, dagli anni ’70 del secolo scorso, garantisce a Maiori acque pulite e depurate. L’impianto attuale è stato adeguato con progetto dell’amministrazione di Stefano Della Pietra, successivamente realizzato e collaudato con l’impegno dell’amministrazione Civitas, guidata da Antonio Della Pietra.
Questo sistema di depurazione biologica, progettato e realizzato inizialmente negli anni ’70 con il consenso dell’intero consiglio comunale, successivamente sostituito, adeguato e aggiornato nel 2012, rappresenta oggi sostanzialmente il “trattamento adeguato” consentito dalla normativa europea per agglomerati urbani fino a 150.000 abitanti. Il sistema MUDS, proposto dal Coordinamento Cittadino in un recente Consiglio Comunale su richiesta delle opposizioni, apporterebbe un ulteriore miglioramento, in termini di efficienza, ad un sistema già funzionante. Ovviamente la ns. proposta fu respinta dall’attuale maggioranza, ostaggio del sindaco Antonio Capone, ottusamente proteso a danneggiare il proprio paese e i propri concittadini nel sostenere il progetto di depuratore consortile.
Il progetto del depuratore porta con sé ancora oggi, a gara approvata, non poche incognite nel procedimento amministrativo e fondati dubbi sulla sua validità, espressi anche dal Ministero della Cultura e da un’Associazione ambientalista di livello internazionale come il WWF. Il sindaco e la maggioranza sono stati, e sono, in prima fila tra quanti, in questi anni, hanno avallato questo progetto inutile e dannoso, speculando sul presunto, quanto inesistente, disastro ambientale e sull’urgenza derivante dal processo penale in corso. L’attuale sentenza porta con sé una incontestabile verità per il caso specifico di Maiori: IL DEPURATORE NON SERVE! L’ATTUALE IMPIANTO FUNZIONA!
Proseguire sulla strada del progetto consortile è ormai pura follia e spreco di denaro pubblico oltre che un grave rischio incombente sulla città; va fermato e dovrebbe essere oggetto di verifica da parte della Corte dei conti, anche per tutte le spese già inutilmente sostenute. L’assoluzione perché “il fatto non sussiste” significa, nella sostanza, che l’inquinamento non c’è stato e non c’è quale conseguenza dello sversamento in mare dei reflui di Maiori: gli impianti esistenti assicurano una depurazione a norma di legge.
Oggi che i cittadini di Maiori conoscono la verità su questi anni di bugie e di contraddizioni, proclami e annunci, hanno la responsabilità collettiva di non lasciare le cose nelle mani sbagliate. Abbiamo tutti insieme la responsabilità di far sentire la nostra voce collettiva, forte, unitaria contro un progetto che adesso non è solo folle ma anche completamente inutile.
Per approfondire: DOSSIER DEPURATORE
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Last modified: 19 Giugno 2024