Le piogge e i temporali che hanno flagellato la Costiera e l’incuria dell’uomo per il territorio sono la causa di quello che è successo.
Falesie che franano sulla Statale Amalfitana, terrazzamenti abbondonati o coltivati che cedono, colate di fango che precipitano verso i centri abitati: il territorio è come dopo un bombardamento. Si contano a decine le frane. Ogni centro è stato colpito.
Si è evitata la tragedia, per puro caso, in almeno quattro episodi: Capo d’Orso, Cetara, Pontone di Scala, Vettica di Amalfi. Ancora più grave che l’area di Capo d’Orso fosse già stata allertata da un incendio nell’agosto 19 e dal dissesto conseguente, con l’installazione del semaforo funzionante per mesi sino al crollo attuale, poco più avanti in direzione Amalfi, del 13 dic. 2019 h: 17,15 (gli automobilisti erano fermi sul rosso mentre franavano sull’asfalto 100 m3 di detriti e roccia).
L’entità degli eventi meteo è oramai di portata eccezionale, quasi sempre, per i fenomeni naturali che si conoscono (cambio climatico). Gli “stati di allerta” si contano a decine lungo l’anno.
La nostra Costiera convive con rischio alluvione e rischio frana, data la naturale conformazione e il sito dei centri abitati posti alla foce dei corsi d’acqua e alla base del sistema dei monti Lattari mentre la strada principale Amalfitana taglia la montagna per 60 km circa sino a Sorrento. Le zone Rosse sono estese e riguardano molti nostri centri abitati. Dovremo convivere con entrambi i rischi, probabilmente per sempre.
Ecco perché è importante prepararci, sapendo le cose e quello che accade e come affrontarle in emergenza e innanzitutto in tempo di pace.
I poteri pubblici facciano il proprio compito per il controllo del territorio, la tutela delle vite umane e le opere pubbliche necessarie. Ogni ente svolga la sua parte, dal Comune di base, alla Comunità montana e all’Ente Parco, alla Regione, allo Stato centrale e soprattutto non a cose fatte. Occorre superare la logica dell’emergenza, dove è tutto possibile. È utile invece promuovere la cultura della prevenzione: dalla conoscenza e monitoraggio del territorio, a interventi di mitigazione del rischio rispettosi dell’habitat naturale e paesaggistico, ad iniziative e piani di aiuto per il mantenimento e valorizzazione dei giardini della Costiera come assetto del territorio e cura del paesaggio. Per la prevenzione e la effettiva tutela è urgente istituire il Presidio Geologico Territoriale, da realizzare e far funzionare subito. Non possiamo aspettare i tempi della politica!
QUESTO È UN APPELLO PER RACCOGLIERE LE ENERGIE E PROMUOVERE UN’ATTIVITÀ STABILE DI AUTODIFESA CIVILE DEI CITTADINI DELLA COSTIERA, DAL PROPRIO OSSERVATORIO TERRITORIALE E DEI PAESI ANZICHÉ DAI BANCHI DELLA POLITICA, OLTRE LE COMPETENZE E FUNZIONI DEI POTERI PUBBLICI E DELLO STATO. TRA GLI OBIETTIVI PRINCIPALI: 1-CONTROLLO E SEGNALAZIONE DI TUTTO QUELLO CHE SUCCEDE SUL TERRITORIO, IN TEMA DI TUTELA DEL PAESAGGIO NATURALE, AGRARIO E URBANO; 2-DOCUMENTAZIONE E DENUNCIA ALL’OPINIONE PUBBLICA, ACQUISIZIONE DELLE CONOSCENZE E ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE ALLA POPOLAZIONE; 3-RICHIESTE SPECIFICHE AGLI ORGANI COMPETENTI.
Chiamiamo a raccolta i cittadini, le migliori energie e i rappresentanti del mondo della cultura, del lavoro agricolo, delle professioni. Il tuo contributo è indispensabile. Facciamo tutti un passo avanti.
11 Gennaio 2020