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Scarica il documento PDF: Giù_le_mani_dal_mercato
Fonti:
- 1_Legge-Regionale-7-2020
- 2_DeliberadiConsiglio_Copia_55_2024
- 3_Nuovo_Regolamento_per_il_commercio_rev3
Il Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, costituito nel 2020 per la tutela del patrimonio ambientale, storico e culturale della Costiera Amalfitana, è nato dall’impegno contro la realizzazione di due grandi opere pubbliche ritenute inutili e dannose: il depuratore consortile di Maiori e il tunnel Minori-Maiori. Nel corso degli anni, il movimento si è evoluto verso una forma più ampia di cittadinanza attiva e monitoraggio territoriale.
Da movimento contro progetti faraonici che ha raccolto centinaia di adesioni in breve tempo, il Comitato è diventato un’iniziativa più ampia di partecipazione civica volta anche a salvaguardare la qualità della vita in Costiera Amalfitana.
Tutelare il nostro territorio, infatti, significa anche auto-tutelare la qualità della vita di noi cittadini residenti in Costiera. Il dimezzamento del mercato settimanale del venerdì a Maiori – in un contesto dove il Comitato continua a battersi contro progetti che impattano sulla comunità locale – rappresenta un provvedimento insensato che va a ledere ulteriormente la qualità della vita dei residenti e soprattutto delle fasce deboli della popolazione, non solo di Maiori ma anche dei comuni limitrofi.
Come cittadini che da anni si battono per la trasparenza e la partecipazione democratica abbiamo ritenuto necessario fare il punto della situazione su questa ennesima decisione che impatta negativamente sulla comunità.
Desta particolare perplessità il fatto che questo provvedimento sia stato portato in Consiglio comunale, e votato, senza alcun dibattito pubblico preliminare e senza consultare le associazioni di categoria e i cittadini, come invece previsto dalla stessa normativa regionale per le modifiche ai mercati. Anche in questo caso specifico vanno applicati i principi di trasparenza e partecipazione.
Analizzando la legge regionale di riferimento della delibera di Consiglio comunale, abbiamo scoperto che il Comune era inadempiente da quattro anni e mezzo al momento di questa delibera. Durante tutto questo periodo il mercato si è svolto regolarmente, senza alcuna urgenza di adeguamento normativo.
Perché proprio ora questa fretta di ridimensionare il mercato?
La delibera di Consiglio Comunale n. 55/2024 modifica il regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche per adeguarsi alla L.R. Campania n. 7/2020 (Testo Unico sul Commercio), che ha abrogato la precedente L.R. n. 1/2014.
Dopo una inadempienza del Comune di circa 5 anni:
- Il regolamento comunale originale fu approvato nel 2017 sulla base della L.R. n. 1/2014
- La nuova L.R. n. 7/2020 è stata approvata il 21 aprile 2020
- Solo nel novembre 2024 il Comune ha proceduto all’adeguamento normativo
Il Sindaco ha dichiarato che “l’area mercatale dovrà essere necessariamente ridotta, lasciando attrezzata soltanto quella in via Pedamentina”, escludendo “la parte alta di Corso Reginna, non adeguato sia dal punto di vista della sicurezza urbana sia dal punto di vista dell’infrastruttura per il servizio di vendita degli ambulanti”.
Dall’analisi della L.R. n. 7/2020, emerge che:
Requisiti normativi obbligatori (Art. 67):
- Servizi igienico-sanitari: “Le aree pubbliche e private, dove sono svolti i mercati… sono dotate dei necessari servizi igienico-sanitari in misura proporzionale al numero dei posteggi”
- Strutture per alimentari: “Il comune provvede a dotare la zona adibita alla vendita di generi alimentari di strutture igienicamente idonee”
- Separazione settori: “Per i mercati non specializzati sono previste due zone distinte, riservate rispettivamente ai venditori di generi alimentari e ai venditori di generi non alimentari”
Sicurezza e viabilità (Art. 67, comma 13): “Durante l’orario di mercato è vietato, nell’area mercatale, il transito di tutti i veicoli diversi dai mezzi di soccorso delle forze dell’ordine”
Quindi, la riduzione dell’area NON appare necessariamente obbligatoria se:
- I servizi possono essere garantiti nell’area adiacente: La legge richiede servizi “proporzionali” ma non specifica che debbano essere all’interno dell’area mercatale. Servizi nell’area adiacente al Corso (Via Pedamentina) potrebbero soddisfare il requisito.
- Percorsi alternativi per traffico veicolare: La legge vieta il transito durante l’orario di mercato, ma se esistono percorsi alternativi funzionali, ed esiste sicuramente, questo requisito può essere soddisfatto senza ridurre l’area.
- Sicurezza urbana: La legge non impone standard specifici di sicurezza urbana oltre al divieto di transito veicolare durante il mercato.
C’è stata una EVIDENTE inversione dell’ordine procedurale, la sequenza corretta dovrebbe essere la seguente:
- Consultazione preventiva
- Elaborazione della proposta
- Approvazione
- Pubblicazione
Invece è avvenuto quanto segue:
- Approvazione unilaterale
- Pubblicazione
- Protesta degli operatori, e anche dei cittadini.
- Consultazione tardiva degli operatori, cittadini completamente ignorati.
L’argomento della “necessità di adeguamento” perde di credibilità:
- Il mercato si svolge da anni nell’area completa senza problemi evidenti.
- Dal 2020 (entrata in vigore L.R. 7/2020) al 2024 non c’è stata alcuna urgenza di intervento.
- La riduzione dell’area appare una scelta discrezionale piuttosto che un obbligo normativo.
Queste valutazioni confermano le nostre ragioni su diversi punti:
- Mancanza di trasparenza: La decisione è stata presa senza coinvolgere gli interessati
- Urgenza artificiosa: Quattro anni di inerzia seguiti da decisioni precipitose
- Impatto sulla comunità: Lo sciopero dimostra che la decisione ha effettivamente danneggiato gli operatori; le proteste sui social manifestano il disagio dei cittadini.
La violazione delle procedure di consultazione preventiva potrebbe costituire:
- Vizio di procedimento per la delibera consiliare, impugnabile in atti successivi in via derivata.
- Violazione dei principi di partecipazione previsti dalla L.R. 7/2020.
- Mancato rispetto degli standard di trasparenza amministrativa.
Il Consiglio comunale dovrebbe rivalutare la delibera e la riduzione dell’area alla luce delle seguenti considerazioni:
- Possibilità di realizzazione dei servizi igienici nell’area adiacente al tratto di corso Reginna dedicato all’area mercatale, cioè nell’adiacente piazza di via Pedamentina.
- Consultazione preventiva – che non è stata applicata – delle associazioni di categoria come previsto dall’art. 63 della legge regionale.
- Valutare il percorso alternativo per il traffico:
- Chiusura del tratto di corso Reginna da incrocio con via Pedamentina a fine Corso Reginna;
- Apertura ZTL con transito da lungomare a incrocio con Via Pedamentina consentito ai soli residenti di Via Pedamentina per raggiungere o lasciare aree di sosta.
- La proposta alternativa di dislocare il mercato in area Demanio, circa 2 km dalla statale 163, appare strumentale e irrealizzabile. Altre aree appaiono improponibili come lungomare o arena del porto turistico per motivi di varia natura legati alla relativa fruizione durante la stagione estiva
- La consultazione post-sciopero appare più un tentativo di sanare ex-post un vizio procedurale che un genuino coinvolgimento democratico nella decisione.
Questa decisione rischia di compromettere irreversibilmente un servizio che da decenni rappresenta un punto di riferimento per la comunità locale, senza che siano state chiarite le reali motivazioni alla base di una scelta così drastica. Chiediamo al Sindaco, e ai consiglieri comunali, di rivalutare e rimodulare una decisione che impatterà negativamente sulla qualità della vita dei residenti.
Allegati
Last modified: 10 Settembre 2025